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La storia narrata nel romanzo si dipana in una Napoli di fine Seicento e nell'entroterra campano. I protagonisti sono calati in una società in cui la lotta tra i sostenitori di teorie progressiste e il clero, tra questo e i magistrati e tra costoro e l'aristocrazia vede ciascuno rivendicare le sue ragioni, il suo potere, la sua supremazia, i suoi privilegi. Nella miscellanea di riflessioni filosofiche e miserie umane del romanzo, emerge la figura del giudice Anastasio De Marchi, uomo onesto, colto e sensibile, dal pensiero libero e deciso. La sua vita si incrocerà con le esistenze e i vissuti di quasi tutti i personaggi del romanzo i quali daranno vita a storie d'amore, di ribellione ai soprusi, di riscatto sociale. Le vicende narrate, intersecandosi tra loro, evolveranno in modi inattesi. Signum Crucis riporta, rivisita ed elabora principi filosofici, morali, giuridico-legislativi e sociali da sempre oggetto di analisi e discussione e, per molti versi, ancora irrisolti.